domenica 17 maggio 2009

ABRUZZO. DI LELLO. TURISMO FERMO.
COME IL GOVERNO BERLUSCONI


17/05/2009 - “Ad un mese e mezzo dal terribile terremoto che ha distrutto l'Aquila l'Abruzzo è ancora in ginocchio dal punto di vista economico. Parlando con gli operatori del settore alberghiero, mi sono accorto che anche la costa, che pure non è stata colpita direttamente, risente negativamente dell'effetto sisma. Il turismo è praticamente fermo: vuoti gli alberghi, pochissime le presenze in questo primo scorcio di stagione estiva. Praticamente, un tracollo”. Da Giulianova, tappa di un breve tour elettorale nel teramano, Marco Di Lello, coordinatore nazionale del Partito Socialista e candidato di Sinistra e Libertà al Parlamento Europeo, lancia un grido d'allarme sullo stato di salute, assai precario, del turismo abruzzese. Non mancando di sottolineare le responsabilità del governo. “In effetti, i turisti si tengono lontani dalla costa abruzzese per timore di nuove scosse, ignorando che il litorale non è stato interessato dallo sciame sismico. Dal canto suo, Berlusconi – dichiara Di Lello – continua con la politica degli annunci e dei colpi a sensazione, ma si guarda bene dall'adottare le misure che servirebbero per aiutare l'Abruzzo a sollevarsi. Sono consigliere d'amministrazione dell'Enit (Ente nazionale del Turismo, ndr), e mi sarei aspettato uno stanziamento straordinario per una campagna di comunicazione tendente a richiamare maggiori presenze turistiche in Abruzzo. Invece, coerente con la politica degli effetti speciali, Berlusconi si è limitato a promuovere ministro la Brambilla. Niente contro la persona, per carità, ma è troppo poco”. “La verità – conclude Di Lello – è che per aiutare gli abruzzesi ad uscire dal tunnel in cui sono entrati la notte del 6 aprile servono soldi veri. E di soldi veri, non solo per il turismo, ma anche per l'industria e il commercio, finora il governo non ne ha proprio messi”.

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